trasmissione
—da fonti sconosciute (su cui si è ampiamente speculato), attraverso G.I. Gurdjieff, J.G. Bennett, fino a noi
la trasmissione degli esercizi interiori Fin dall'inizio del ventesimo secolo e poi
dal 1949, gli esercizi interiori ricercati e sviluppati da G.I. Gurdjieff sono stati utilizzati in occidente dai suoi studenti per sviluppare l'attenzione,
focalizzare la mente, rilassare i sistemi fisiologici, sciogliere agitazione neurologica e cognitiva e promuovere salute fisiologica e psicologica.
Dopo anni di sola evidenza aneddotica, ora stanno comparendo libri e articoli, molti dei quali attestano la veridicità di queste tecniche. In uno
di tali libri, Trasformation, J.G. Bennett cerca di descrivere i risultati dei suoi cinquantacinque anni di ricerca di queste pratiche di trasformazione.
Molti racconti di prima mano, troppo numerosi da riportare qui, sono apparsi anche in collezioni letterarie e riviste come la "Gurdjieff International Review".
Il contributo unico di John G. Bennett nella trasmissione di queste pratiche abbraccia più di trent'anni e include la
ricerca presso il suo Istituto per lo Studio Comparativo della Storia, della Filosofia e delle Scienze (1946-1970)1
e presso la sua Accademia per l'Educazione Continua a Sherborne (1971-1975).2
Un contributo più recente in questa trasmissione viene da una studentessa-associata di James Tomarelli,
e si trova nelle scoperte di uno studio fenomenologico (da lei intrapreso durante un seminario di cinque giorni tenuto in Italia da James
Tomarelli) del quale è stata autrice-ricercatrice. Due dei principali ricercatori, responsabili della codifica e dell'analisi
dello studio, non avevano alcuna connessione con questa tradizione. Lo studio — sugli effetti della danza di Gurdjieff o della
"meditazione in movimento"3 — fu pubblicato nel 2008 nell'"International Journal for Human Caring": un giornale
indirizzato a metodi curativi complementari e alternativi e al loro impatto sui servizi sanitari e sui pazienti.
Le scoperte di questo studio includono temi paradossali come "attenzione focalizzata mentre si lascia andare" e "presenza o
esperienza del momento mentre ci si distanzia o disassociazione dal momento per essere in grado di riflettere sull'esperienza".
Indagati anche altri paradossi apparenti come "presenza e
riflessione", "incarnazione e trascendenza".4
oggi James Tomarelli (studente di JG Bennett all'Accademia di Sherborne
nel 1974 e studente del lavoro di Gurdjieff sin dal 1967) e associati (in Italia, Germania, Austria e USA) stanno ricercando il
ruolo dell'"attenzione attiva" nel lavoro di trasformazione dell'uomo e gli effetti che un simile lavoro ha sulla salute, l'educazione e
le relazioni personali. Con la pratica quotidiana degli esercizi interiori e la partecipazione regolare alle lezioni di danza di Gurdjieff,
gli individui coinvolti nello sviluppo dell'uomo e nell'aiuto dell'altro stanno ottenendo i risultati che cercavano e stanno aprendosi a domande più
profonde.
Sin dal 2001, numerosi seminari hanno dato ai nuovi partecipanti l'esperienza degli esercizi di base e per i partecipanti che sono
ritornati successivamente la possibilità di approfondire l'esperienza e di continuare in un percorso di sviluppo interiore.
Al momento si cercano fondi per sviluppare un istituto per offrire training a coloro che sono in grado di diventare insegnanti degli
esercizi interiori e delle danze.
istruzione Durante i seminari viene data da insegnanti
esperti istruzione di base e avanzata.
note
1. Alcuni dei pensieri più creativi e delle ricerche di JG Bennett
si svolse a Coombe Springs dove fiorì l'Istituto per lo Studio Comparativo della Storia, della Filosofia e delle Scienze. Vedi,
Witness: The Story of a Search, la sua autobiografia, per dettagli sullo sviluppo in quel periodo delle tecniche qui discusse. torna su >>
2. Vedi, Allen Roth. Sherborne: An Experiment in
Transformation, Santa Fe: Bennett Books, 1993. Vedi anche, James Tomarelli. Epilogo
all'edizione italiana del libro di JG Bennett Sesso e Sviluppo Spirituale. torna su >>
3. Cohen, J.A., Laskowski, C., and Rambur, B. The experience of movement meditation: a dance of rhythmic
paradox and time. "International Journal For Human Caring," 2008, Vol. 12, No. 3, p. 71. torna su >>
4. ibid., nota 3. torna su >>